mercoledì 30 gennaio 2013

La maglia norvegese e le signore

Anche ieri, sull'aereo di ritorno da Trondheim, la signora norvegese seduta accanto a me, ha tirato fuori una busta di plastica con dentro il lavoro a maglia ed ha sferruzzato per tutto il tempo.
Era accaduto anche al ritorno da Tromso. Una signora norvegese diversa, che ad un certo punto ha tirato fuori dei magnifici calzini lavorati ai ferri in jacquard, natalizi, bianchi e rossi, a cui doveva fermare i fili. La bellezza di quei calzini mi ha stregato ed anch'io ho ripreso a lavorare a maglia.
La cose che mi intriga di piu' di questo processo e' la sua anti-economicita'.
Ci simette un eternita' a farsi un maglione ai ferri. Il risultato non ha prezzo. Non c'e' economia che tenga. Ma c'e' la bellezza e c'e' l'unicita'. Nonche' la diligenza e la pazienza di costruire un progetto a lungo termine.
La signora di ieri aveva indosso un maglione jacquard, con dei fili sapientemente intrecciati e che colori, ragazzi che colori !!!

Ci sono questo parole nel libro di Cees Noteboom che stavo leggendo sull'aereo:
* Chi viaggia non scopre solo nuovi mondi, ma conosce un nuovo se stesso. Diventa un altro.*


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